Bononiae, impensis ipsius auctoris, 1620 (In Bologna, per Sebastiano Bonomi, 1620), in-folio, legatura sei-settecentesca in piena pergamena (qualche macchia e scuriture) pp. [8], 24. Con frontespizio calcografico in cornice xilografica inciso da Oliviero Gatti e 61 carte geografiche incise in rame (58 a doppia pagina, 3 a pagina singola, comprendendo in queste anche la piccola carta dell’isola d’Elba). Il colophon è a carta [croce greca]4v. Prima edizione dell’opera principale di Antonio Magini, astronomo, geografo e matematico e primo atlante dedicato interamente all’Italia. Le carte furono disegnate fra il 1600 e il 1610: per circa un quinto furono basate sulle migliori esistenti (quelle di G. Gastaldi, Mercator e Ortelius e quelle di Danti in Vaticano, che Magini studiò in un viaggio a Roma nel 1597), per il resto sui dati ricevuti ricorrendo ai governi o ad informatori locali. Magini arricchì molto i dettagli orografici e idrografici, con margini di errore mai superiori a un grado, e curò particolarmente i confini politici. Pur non basato sistematicamente su misure astronomiche, il lavoro fu insuperato fino a fine secolo e influente fino all’alba della cartografia geodetica. In modo spesso sottaciuto lo ripresero autori come J. Hondius, J. Bleau, J. Janson, G.M. Visscher, P. de Zetter. Le 5 carte iniziali (testo) con rinforzo antico al margine bianco interno; qualche gora e brunitura marginale, le ultime carte geografiche con piccole smarginature al margine bianco inferiore. Pochi strappetti, riparati in antico. Alla carta dell’isola d’Elba manca, per un difetto d’inchiostrazione “ab origine”, l’angolo inferiore sinistro; la carta del Territorio di Siena reca due piccoli fori dovuti a ossidazione. Ricordiamo che il ritratto del Magini apparve per la prima volta solo nella seconda edizione del 1630.
MAGINI Giovanni Antonio.
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