In Venetia, appresso Iacomo Cornetti, 1584, in-8, br. fittizia, carte 71 (manca l’ultima che era bianca, cfr. descrizione in ICCU). Con bella marca editoriale sul frontespizio:una rosa in cornice manierista, motto: Dabo omnibus gratum odorem. Rimangono ancora ignoti tutti i fondamentali dati biografici relativi al Negro, autore di questa commedia plurilingue intitolata “La Pace” e pubblicata la prima volta, a Venezia, per Francesco Rocca a San Polo, nel 1561. “La Pace” desta interesse in quanto costituisce la prima cospicua testimonianza di presenza del dialetto friulano sulle scene: “Oh, chie tiemp: no me schiambaravi col prìncipio! […]. Vo zì adiès a chiatà una zuchieta de agiarosa per chiel sturnè del me parons, c’el se vuoisse reffreschià la barba e el chiaf, azuò chie cressia i cuorni pi priest […]. Oh, canchiaro a ’sti viegli fora di çervel! […]. Comare dalle ronchiolle, volei zir al marchiò?”. I tratti del dialetto sembrano riconducibili, secondo Manlio Cortelazzo, alla zona di confine con il veneto, e, più precisamente, alla varietà del pordenonese parlata fra Cordenons, Pordenone e Gruaro.
NEGRO Marin.
Cinquecento, cinquecentine, letteratura e teatro italiano, dialetto friulano