[Prato, 1790], in-4 antico, leg. coeva in piena pergamena (allentata), pp. [154]. Taccuino manoscritto autografo di schizzi a matita e a penna. Delle 154 pagine presenti 123 recano abbozzi e studi (spesso di elementi decorativi, ma anche alcune figure e un disegno in sanguigna), 31 sono bianche. Rispetto alla composizione originaria del volume potrebbero mancare alcune carte: è presente infatti una antica paginazione manoscritta che reca sull’ultima pagina il n. 174. Saltini “Le arti belle in Toscana”, Firenze, 1862: “Frescante di notevole valore, come mostrano le sue pitture della sala di Giove nella Galleria Pitti, questi fu un maestro assai reputato nella nostra Accademia. I suoi lavori si trovano nella Biblioteca Roncioniana di Prato”. Luigi Catani si formò nella bottega familiare che trattava lavori di ornato. A Prato decorò la volta della sala principale della Biblioteca Roncioniana. Maturando lo stile seguì un’impostazione sempre più neoclassica, diventando uno dei capiscuola di questa tendenza in Toscana. Numerose sono le sue pitture di decorazioni di interni privati, ma anche a carattere religioso, affreschi e pale. Per un ampio approfondimento sulla sua figura artistica cfr. Clarissa Morandi “Luigi Catani pittore neoclassico” (Prato storia e arte, dicembre 2010). Manoscritto di grande interesse documentario.
CATANI Luigi [Pittore, Prato 7 novembre 1762 – Firenze 17 dicembre 1840].
Storia dell’arte – Neoclassicismo – Prato