Mediolani, ex Typographia Marelliana, [1760], in-4, cartonatura “radicata” coeva, probabilmente rimontata, pp. [6], XLV, [3], l’ultima carta bianca. Prima edizione. Dal sito on-line della Treccani: “Cinque anni dopo la nomina a professore di retorica nel collegio di Brera, nel 1760, Tiraboschi diede alle stampe un’orazione latina con la quale celebrò la storia e le figure illustri di Milano e il governo asburgico della città che lo ospitava da un lustro. Alla retorica fu assegnato il compito di ornare la prefazione dell’orazione (dedicata a Carlo Firmian, ministro plenipotenziario nella Lombardia governata da Vienna), alla storia e alla tradizione erudita quello di sostanziare le quarantacinque pagine del testo. Sostanza e ornamento non si contrapponevano affatto, se è vero che per Tiraboschi il punto di partenza e il punto centrale erano rappresentati dall’ispirazione muratoriana dell’orazione (De patriae historia oratio, 1760, p. I). Dai Rerum italicarum scriptores era possibile trarre la luce necessaria per illuminare non solo la storia di Milano, ma anche le Italicae historiae; attraverso lo studio delle cose (rerum studio) si intravedeva quella che era l’utilitas della storia (p. II), tanto più evidente – aggiunse Tiraboschi – quanto più essa era commisurata alla grandezza della patria”.
TIRABOSCHI Girolamo.
Storia, Milano