Messina, [La Sicilia], 1911, in-8, brossura editoriale, pp. XV, [1], 297, [1]. Con un ritratto fotografico dell’autore fuori testo. Prima edizione, assai rara. Pino Aprile, “Giù al Sud”: “Si narra come l’Italia soccorse la città: dallo stato d’assedio proclamato dal generale Mazza, forte di diecimila fucili e cento cannoni, all’imboscamento delle trentamila tende e trentamila coperte destinate ai superstiti dalla Francia e dall’Inghilterra; dalle ruberie di denaro e preziosi che i soldati al comando del generale Mazza spedivano ai parenti (i loro parenti, non quelli delle vittime), al mancato soccorso delle centinaia di feriti lasciati a morire; dall’immensa quantità di generi alimentari chiusi nei magazzini della Cittadella, alla distribuzione, ai superstiti, di pane nero e pasta ammuffita; dalla negazione perfino di un sorso d’acqua agli scampati, all’assassinio del figlio del professor Melle, sorpreso dai soldati mentre scavava con le mani in via Cardines alla ricerca della famiglia”. Per non parlare della distruzione sistematica di tutto ciò che era rimasto in piedi: “La verità è che il sisma distrusse solo il 40 per cento degli edifici. Al restante 60 per cento ci pensarono speculatori senza scrupoli venuti da fuori ed un governo complice”. Lievi mancanze al dorso.
LONGO Giacomo.
Messina, terremoto, Sicilia, sismologia.